A Montecitorio si conclude il Progetto Punte di Spillo


Una giornata indimenticabile a Montecitorio per le studentesse e gli studenti della classe 2 B linguistico, che dallo scorso anno scolastico si sono dedicati con passione e impegno al progetto "Punte di Spillo", contro la violenza di genere, in collaborazione con la scrittrice e saggista Sandra Landi.

Il progetto è stato proposto dal Soroptimist Club Firenze Due, insieme al Comitato di Firenze della Società “Dante Alighieri”, che hanno avuto come partner l’Associazione “Artemisia”, l’Associazione culturale “Firenze al Femminile”, il Soroptimist Firenze, col patrocinio della Regione Toscana, della Direzione Scolastica Regionale, del Comune di Firenze.

A Montecitorio, gli studenti hanno potuto partecipare a un evento unico, a cui hanno dato attivamente il loro contributo, poiché Matilde Tortelli, Giulia Cannova e Giulia Tinti hanno interpretato due brani scritti da loro stesse e dalla studentessa Marta Sadocco. Hanno anche potuto assistere a un concerto di alto livello eseguito da studenti del liceo musicale Dante e infine hanno avuto l'onore di compiere un giro "turistico" alla scoperta delle sale più importanti del palazzo, tra cui naturalmente la Camera dei Deputati.

Questi sono stati i loro commenti e le loro osservazioni, dopo un'esperienza tanto importante, che influirà sulla loro formazione di giovani cittadini.

Sul progetto “Punte di Spillo”

A partire dall’anno scorso, la mia classe ha deciso di partecipare a un progetto chiamato “Punte di Spillo” che si occupa di sensibilizzare noi giovani nei riguardi della cultura di genere e del femminicidio. Personalmente, ho sempre trovato questo argomento molto interessante e fondamentale da affrontare ed è stato molto utile e importante il percorso che abbiamo intrapreso, che ci ha portato addirittura a partecipare a conferenze stampa e a presentare i nostri lavori nella sede del palazzo di Montecitorio a Roma. E’ stato molto bello lavorare su questo tema e vedere anche il parere e i lavori dei miei compagni di classe o quelli di altri ragazzi di classi differenti a riguardo, perché mi è servito a confrontarmi con la realtà o perlomeno a prepararmi a quello che mi aspetta e credo sia importante che ci vengano trasmessi questi valori. Penso sia bene capire la realtà che ci circonda, scegliere gli obbiettivi da raggiungere per poi sostenerli e diffonderli il più possibile e se si tratta di violenza, fare di tutto per cambiare la situazione. Prima ci rendiamo conto della società in cui viviamo, prima possiamo capire come migliorarla, ma per farlo serve presenza, unione e voglia…voglia di cambiare! Sara Giusti

E’ tanto tempo che si parla del progetto “Punte di Spillo” e ci lavoriamo nelle nostre case e nelle aule scolastiche da altrettanto tempo. Sono stata particolarmente coinvolta in questo progetto che riguarda la violenza sulle donne, perché è un argomento attualissimo. Abbiamo avuto modo di confrontarci con altre classi, sia del nostro istituto sia di altri. Sicuramente le esperienze di mercoledì 10 gennaio e di giovedi 11 gennaio mi hanno ulteriormente sensibilizzata. Ci è stata offerta la possibilità di ascoltare e di parlare con personaggi pubblici e importanti e di ritrovarci in luoghi e stanze ancora più importanti. Il fatto stesso che l’argomento sia stato affrontato nella sala della Regina a Palazzo Montecitorio mi fa capire che la speranza che le donne siano più rispettate sia sempre più alta e che non solo noi studenti e insegnanti crediamo alla futura risoluzione di questo grave problema. In questo ultimo periodo le notizie di violenze sulle donne non sono più “punte di spillo” ma sono diventate delle vere e proprie ferite che, anche se rimarginate, lasciano delle cicatrici. Matilde Tortelli

Comincio col dire che è stato davvero un onore per me partecipare a questo progetto ed essere addirittura intervistata insieme alle mie amiche al Palazzo della Regione per la conferenza stampa di “Punte di Spillo”. Ho lavorato molto volentieri insieme al mio gruppo per realizzare un cartellone che rappresentasse i nostri pensieri sulla violenza sulle donne. Queste attività sono state per me di grande insegnamento e così penso anche per i miei compagni, soprattutto per i ragazzi. E’ stato davvero eccitante per me andare a Montecitorio, devo dire anche che questa esperienza ha lasciato veramente una grande impronta nella mia mente e mi ha fatto riflettere molto, perché prima io non ci facevo tanto caso, sì, ne parlavamo fra di noi ma non gli avevo dato molta importanza, cosa che avrei invece dovuto fare. Anche se non me ne rendevo conto, delle domande me le facevo: perché una donna se è stata con più uomini viene considerata una poco di buono mentre gli uomini se sono stati con più donne vengono considerati dei playboy? La donna ha il dono di dare la vita, si fa carico della famiglia, rappresenta la femminilità, la saggezza e se ci si deve basare solo sulla differenza di forza fisica…beh, non è giusto! Giulia Tinti

Si dice che oramai nella società italiana la donna e l’uomo siano allo stesso livello, ma con questo progetto ho capito al cento per cento che non è così. Ogni giorno al telegiornale sentiamo che un’altra giovane donna è morta per femminicidio, sta diventando una quotidianità, la donna è usata e maltrattata, non solo fisicamente. Lo Stato ha il dovere di sensibilizzare le persone su questo argomento, facendo o aumentando spot pubblicitari e attività scolastiche, anche perché il numero delle denunce è inferiore alle aggressioni. Le attività svolte grazie al progetto “Punte di Spillo” sono state molto interessanti, anche perché abbiamo avuto modo di realizzare cartelloni, video, racconti e canzoni, riuscendo a cogliere diverse sfumature del problema. Kaoutar Rachid

L’esperienza che ho potuto vivere il giorno giovedì 11 gennaio è stata indimenticabile. Siamo stati nella Sala della Regina a Montecitorio per assistere a uno spettacolo messo in scena da alunni e da adulti, riguardante la violenza sulle donne. Mi è piaciuto molto anche il fatto che abbiamo potuto visitare tutta o quasi la struttura del palazzo, tra cui la Camera dei Deputati, abbiamo visto anche la sala “Aldo Moro” e la Sala della Lupa, altrettanto belle, questa esperienza mi è piaciuta moltissimo per l’opportunità unica che ci ha fornito. Alessandro Pierozzi

La prima cosa che mi sento in dovere di scrivere è Grazie, grazie per aver potuto partecipare a questo progetto, così importante per le donne. Sicuramente è stata un’esperienza bellissima, che mi ha arricchito anche come persona e mi ha fatto capito quanto è fondamentale l’unione, soprattutto fra noi donne, per dare voce a questo problema così grave. Questo progetto è iniziato ben un anno fa e non credevo assolutamente che mi avrebbe coinvolta così tanto e nemmeno che saremmo potuti andare in un posto così importante come Montecitorio a esporre i nostri lavori. Mi ritengo fortunata ad aver potuto anche visitare alcune sale storiche di enorme interesse, come la Sala della Lupa, che ha visto momenti fondamentali della storia italiana, come il passaggio dalla monarchia alla repubblica, con il referendum del giugno 1946. Abbiamo anche ammirato la Camera dei Deputati e la Sala della Regina, dove si è svolto l’evento. Martina Piccinini

Le attività che abbiamo svolto con il Progetto “Punte di Spillo” sono state molto interessanti e istruttive. Abbiamo affrontato il tema della lotta contro la violenza sulle donne, un tema davvero toccante e di cui ormai si sente parlare quasi tutti i giorni. Grazie a questo progetto, cui abbiamo aderito sia con la classe sia con la scuola, abbiamo realizzato video, slogan e cartelloni pieni di significato e valori. Ho capito che essere donna è un pregio e che nessuna deve subire violenza, ho capito che il silenzio forse allevia il dolore ma non fa dimenticare e non aiuta, ho capito che non bisogna aver paura di parlare. Sempre grazie a questo progetto, abbiamo rappresentato e presentato dei lavori svolti da noi ragazzi in Parlamento, un luogo importante, è stata una bella esperienza di cui noi ragazzi siamo stati protagonisti. Se vogliamo porre fine alla violenza, non solo sulle donne ma in generale, dobbiamo fare qualcosa e non continuare a sentire notizie riguardanti questo tema per poi dimenticarcene dopo nemmeno un giorno. Per esempio, come ha fatto la nostra scuola, dovremmo educare i ragazzi a non passare subito alle mani, ma a riflettere e a discuterne. Kristina Pali

Durante l’anno scolastico scorso abbiamo iniziato in classe il progetto “Punte di Spillo”, ideato da Sandra Landi, contro la violenza sulle donne. La prima fase del progetto è consistita nell’ideare materiale sul femminicidio da parte di noi studenti. Divisi in gruppi, siamo riusciti a creare del materiale interessante e originale, come ad esempio una canzone rap rivisitata sull’argomento che riguarda il progetto, video con testi e immagini, materiali grafici e altre cose. “Punte di Spillo” si è concluso la settimana scorsa con un incontro a Montecitorio, sede della Camera dei Deputati. A Montecitorio erano presenti le scuole toscane aderenti al progetto e alcuni alunni si sono esibiti. Abbiamo inoltre assistito allo spettacolo “Ottavia” tratto da un breve racconto scritto da Sandra Landi, che parla di una ragazza che si suicida dopo aver subito uno stupro. Questa esperienza è stata molto interessante e unica. Mi ha aiutato molto a riflettere sul significato di rispetto in una relazione e a imparare a rispettare se stessi. Proprio come dice il nome del progetto, ovvero “Punte di Spillo”, quando noi al telegiornale sentiamo un caso di femminicidio, restiamo colpiti e addolorati ma la sensazione dura solo pochi minuti, poi riprendiamo le nostre vite, considerandolo un problema lontano da noi, ma non lo è! Voglio riportare il testo che ho scritto per il video realizzato dal mio gruppo: Alzare le mani sulla persona che si dice di amare, farla vivere nella paura, privarla dei suoi diritti e della sua libertà, sminuirla e attuare in casi estremi anche una violenza che può condurre alla morte è inaccettabile. Di certo un uomo che commette queste violenze non è un uomo che ama. Oggi è importante educare i futuri uomini a non commettere gesti simili, e ancor più importante è insegnare alle bambine ma soprattutto alle ragazze a non accettare niente di tutto questo. Spesso noi donne tendiamo a difendere e giustificare la persona che amiamo, con la scusa che “lui fa così perché ci tiene a me, ha paura di perdermi”. La verità è che chi tiene alla propria donna non le manca di rispetto e non osa nemmeno pensare ad alzare un dito contro di lei. Giulia Lupo

Il progetto è stato molto interessante e soprattutto molto importante perché al giorno d’oggi sentiamo parlare in televisione di numerosi femminicidi. Donne picchiate e violentate da uomini invidiosi del loro lavoro, della loro vita, della loro felicità. Ognuno di noi può contribuire ad aiutare molte donne, intrappolate in casa propria per paura di scappare, magari con una melodia, con una storia, una canzone o un messaggio. Oggi esistono molte associazioni che hanno aiutato molte donne che hanno avuto il coraggio di denunciare, donne che hanno posto fine alla loro sofferenza, donne che hanno detto no alla violenza. Rebecca Lista

L’11 gennaio con la mia classe siamo andati a Roma per visitare palazzo Montecitorio, in cui ha sede la Camera dei Deputati della Repubblica italiana. All’interno della sede sono conservati i busti di personaggi famosi come il conte di Cavour, Garibaldi e Vittorio Emanuele II. Con la mia classe ci siamo diretti presso la sala della Regina per ascoltare un concerto eseguito dai ragazzi del liceo Musicale Dante. I ragazzi che hanno eseguito il concerto sono stati molto bravi. Mi sono piaciute tutte le sale del palazzo. La sala che mi è piaciuta di più è la Camera dei Deputati. Il progetto di questa sala è dell’architetto Ernesto Basile. Conclusa la visita a Montecitorio, siamo andati a mangiare in un ottimo ristorante…dove io ho mangiato una buonissima pasta alla carbonara! Rodrigo Guinis

Punte di Spillo è un progetto volto alla sensibilizzazione delle persone contro il femminicidio. E’ stata un’esperienza davvero interessante aver potuto esporre i nostri lavori alla biblioteca di Doccia, aver potuto raccontare e descrivere il lavoro che abbiamo fatto. Ancor più soddisfazione l’abbiamo avuta quando, per i nostri lavori, siamo stati invitati a Montecitorio, dove alcuni dei miei compagni di classe hanno recitato e interpretato dei racconti. Una cosa secondo me fondamentale di questa esperienza è che la scuola ci abbia permesso e accompagnato in tutto questo. Far vivere questi concetti a dei ragazzi penso che serva per istruire con buoni principi e forti valori che purtroppo a volte la famiglia da sola non riesce a dare. Alessandro Farsoni

A noi il progetto è stato presentato l’anno scorso, in prima, ed io con il mio amico Alessandro ho fatto un cartellone. Da allora, in un anno e mezzo, “Punte di Spillo” mi ha portato ad assistere a lezioni e a partecipare a lavori, culminati con l’uscita culturale a Roma dell’11 gennaio 2018 dove, in visita a Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, abbiamo assistito nella sala della Regina all’esibizione dei migliori lavori creati dalle scuole. E’ stato proprio in quel giorno che il buon risultato del lavoro si è fatto più sentire e noi abbiamo avuto l’onore di visitare le sale di Montecitorio, tra cui la sala della Lupa, dove è collocata la Costituzione italiana. Per me è stata una bella punta di orgoglio. Da uomo ritengo, data l’importanza dell’argomento e la gravità della situazione, che sia più che giusto continuare a parlare di questo argomento. Lorenzo Degl’ Innocenti

E’ vero che anche inconsciamente pensiamo subito a una bambina come a una futura massaia, regalandole bambole da accudire, pentoline per cucinare, mini-kit per le pulizie, mentre i maschi vengono ricoperti di fucili, macchinine e finte spade. Abbiamo deciso di avviare un progetto: realizzare video, canzoni, cartelloni che affrontassero il tema della violenza sulla donna. Ci siamo divisi in gruppi e quello di cui fcevo parte io ha creato un cartellone e uno slogan che ha dato il nome a tutti i nostri lavori: Vola via dalla Violenza. Prima di questo progetto neanche mi rendevo conto di quanto la donna da alcune persone fosse considerata niente. In alcune culture addirittura viene sottomessa dal marito o usata solo per fare figlio coperta dalla testa ai piedi perché il suo corpo non deve essere mostrato a nessuno. In Italia solo nel 1946 la donna è riuscita a ottenere il diritto di voto e paradossalmente a parità di carriera percepisce uno stipendio inferiore rispetto a quello dell’uomo. Questo progetto dovrebbero svolgerlo in tutte le scuole per far sensibilizzare i ragazzi su questo argomento molto importante, ma anche parlarne in famiglia: i genitori dovrebbero educare i propri figli maschi a considerare la donna come proprio pari e a rispettarla. Di riflessioni su questo argomento ce ne sarebbero tante, penso a me stessa e alle mie amiche, mi auguro che nel nostro cammino non appaia un vigliacco, perché un uomo che usa violenza sulla donna non è altro che questo. Rita Dabizzi

Sono fiera di essere una giovane donna e sono grata alla mia scuola che ci ha dato la possibilità di parlare per molto tempo di un argomento che ci tocca così da vicino. Sinceramente, quando abbiamo iniziato a parlarne, non credevo alle mie orecchie e quando abbiamo dovuto, io e alcune mie compagne, fare una ricerca e di conseguenza leggere molti articoli e testimonianze, sono stata colpita e spaventata da quanta crudeltà ci possa essere. Ecco perché mi sento in dovere di ringraziare le persone che hanno fatto in modo di creare e portare avanti questo progetto, perché soltanto con l’informazione e con la possibilità di dialogo possiamo sperare che quei dati orribili possano in un futuro diminuire. Sono certa che aver affrontato questa problematica mi aiuterà a capire e a riconoscere subito quando un uomo non mi porterà il giusto rispetto e credo che, magari, proprio grazie a questo troverò, se dovesse succedermi, il coraggio di denunciare e condannare certi comportamenti. Mi sento di dover ringraziare anche tutte le donne che hanno reso pubbliche le loro esperienze, che non hanno avuto paura e che non si sono vergognate di raccontare le loro vicende perché saranno d’aiuto a molte giovani donne come me. Eleonora Corsinovi

La visita a Montecitorio è stata la conclusione di un progetto iniziato l’anno scorso a cura della dottoressa Sandra Landi. A parer mio è stato un percorso molto interessante che ha coinvolto tutta la classe e che ho trovato ideale per sensibilizzare noi giovani su questo problema sociale. Ognuno di noi si è impegnato nel realizzare un lavoro inerente la violenza sulle donne. Io e altre tre mie compagne abbiamo rivisitato le parole di una canzone rap adattandola a questo tema. La prima versione l’abbiamo presentata a giugno alla biblioteca Ragionieri, mentre quella ufficiale a Novembre in occasione dell’evento “Vola via dalla Violenza” organizzato a scuola. Nessuna di noi aveva una preparazione musicale tale da scrivere una canzone e tantomeno di cantarla, nonostante questo, è venuto fuori un bel lavoro, che ci ha impegnate particolarmente anche durante l’estate ma che alla fine è stato apprezzato e ci ha dato una grande soddisfazione. Nell’ultimo incontro a Montecitorio la combinazione ta ambiente musica e parole ha creato un’atmosfera molto suggestiva che mi ha colpita molto. Sono sempre stata affascinata da tutto ciò che riguarda musica e teatro e la fusione di questi due elementi in quel contesto è riuscita a suscitare l’attenzione e l’interesse di ciascuno di noi, facendo in modo che nessuno si alzasse da quella sedia senza aver provato, magari nascondendola, una forte emozione. Silvia Ciapetti

La visita a Montecitorio è stata un’esperienza molto importante e significativa per me dato che abbiamo affrontato uno dei temi più diffusi al giorno d’oggi: la violenza contro le donne, argomento di forte attualità. Abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a un’attività che si è svolta presso la sala della Regina dove abbiamo assistito e ascoltato alcuni lavori tutti inerenti la violenza contro le donne: hanno partecipato persone di una certa importanza che hanno dato inizio all’attività. Sono state lette e interpretate alcune storie inventate da noi ragazzi, tutte molto belle e interessanti, con l’intento di far capire la gravità della violenza, sperando che un giorno la situazione possa cambiare in meglio. Lo spettacolo di Ottavia è stato molto emozionante e ha dimostrato che le donne hanno il diritto di realizzarsi e di decidere ciò che è meglio per loro stesse. L’aula di Montecitorio si è trasformata in un luogo che ha saputo trasmettere forti emozioni, grazie all’atmosfera suggestiva e alla musica appropriata dei flauti e del coro. Da questa esperienza ho capito che la violenza non è una forza, ma una debolezza. Matilde Cavaciocchi

Sono stata contenta che il mio racconto sia stato scelto per essere letto a Roma, dato che scrivere è da sempre stato uno dei miei hobby preferiti. Mi auguro che per il futuro questo progetto possa andare avanti e far attivare noi ragazzi verso tematiche attuali, con le quali ci stiamo confrontando e con cui avremo a che fare una volta adulti. Giulia Cannova

Abbiamo scelto di realizzare i nostri lavori con diverse modalità: chi ha scelto di preparare due video, chi ha messo su carta i propri pensieri e chi ha fatto dei disegni. Il mio lavoro ha subito molte trasformazioni nel corso del tempo: ogni volta volevo aggiungere o migliorare qualcosa proprio per non far sembrare superficiale un argomento così profondo e delicato. I nostri lavori sono stati presentati sia a scuola sia alla biblioteca Ragionieri, in modo da far arrivare un messaggio di non violenza a più persone possibili. Questo progetto ha trovato la sua più giusta conclusione nella nostra visita a Montecitorio. E’stata una giornata molto impegnativa che mi ha fatto però sentire orgogliosa di aver saputo portare a termine un progetto così importante. Margherita Biagiotti

La performance a Montecitorio narrava di una delle tane storie di violenza subita dalle donne negli anni ’50 ed è stata scritta dall’organizzatrice di questo meraviglioso progetto chiamato “Punte di Spillo”. Secondo me questa iniziativa è stata molto educativa e vi ho partecipato con tanta fierezza, in quanto donna. Ho acquisito una coscienza sociale già da quando ho partecipato allo spettacolo su Artemisia. Sono stata onorata di aver potuto partecipare a questa iniziativa. Camilla Baggiani

Mi ritengo molto fortunata ad aver partecipato al progetto “Punte di Spillo”, è stato molto d’impatto anche perché hanno spiegato un fenomeno così grave facendo ricorso alla musica, alla recitazione, alla lettura dei testi. Nonostante l’evoluzione della nostra società, questo è un problema molto presente, per questo è così importante affrontare questo argomento, soprattutto nelle scuole. Sara Malavolti

 

 

Progetto Punte di Spillo Evento a Montecitorio